Sonnolenza diurna? Potresti soffrire di apnee del sonno

Tra l’1% e il 10% della popolazione soffre di Apnee Ostruttive del sonno, ecco come identificare e risolvere il problema con l’aiuto del tuo dentista.

La sindrome da apnee ostruttive del sonno (dette OSAS: Obstructive Sleep Apnea Syndrome) è un disturbo respiratorio caratterizzato da episodi di chiusura parziale o completa delle vie aeree superiori durante il riposo notturno. 

Tale fenomeno comporta un’interruzione respiratoria temporanea per un periodo che può andare dai 10 secondi ai diversi minuti.

Questi ripetuti episodi sono normalmente associati ad una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue ed ad una ridotta quantità o qualità del sonno.

CAUSE

Tra le cause principali dell’insorgere delle OSAS ricordiamo:

1- Alterazioni anatomiche e/o funzionali quali: deviazione del setto nasale, lingua grossa, ugola grande, mandibola piccola e, specie in età pediatrica, tonsille ipertrofiche o adenoidi ingrossate;

2- Obesità: questa è una delle principali cause della sindrome da apnee ostruttive del sonno. Il grasso corporeo in eccesso fa infatti  aumentare la massa dei tessuti molli del collo, mettendo così a dura prova i muscoli della gola;

3- Abuso di bevande alcoliche e/o sonniferi prima di andare a dormire;

4- L’abitudine a fumare

5-Familiarità della malattia

Si segnala poi che, sebbene le OSAS affliggano un vasto numero di persone tra la popolazione senza differenze di genere ed età, il segmento maggiormente affetto da apnee ostruttive del sonno sono gli uomini di età superiore ai 50 anni: studi recenti parlano addirittura di un’incidenza del 4% tra gli uomini italiani di età compresa tra i 30 e i 60 anni

CONSEGUENZE

Le conseguenze di questo tipo di malattia sono svariate:

1 – Alta incidenza di malattie cardiovascolari: la riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue, le variazioni di frequenza cardiaca e l’aumento della pressione arteriosa dovute alle OSAS possono portare a gravi conseguenze per l’apparato circolatorio del nostro corpo: aritmie; infarto miocardio; ipertensione arteriosa; insufficienza cardiaca, congestizia; ictus sono associate a questa malattia.

2- Diabete mellito tipo 2: chi è affetto da apnee notturne ha maggior possibilità di sviluppare resistenza all’insulina, si stima che l’associazione con il diabete è pari all’86%.

3- Problemi nella vita sociale: la frammentazione del sonno può portare ad eccessivo affaticamento durante le ore diurne, cefalea e irritabilità che condizionano molto la vita sociale e lavorativa delle persone affette da OSAS: queste sono state anche causa di incidenti automobilistici o sul lavoro, talvolta fatali. Una ricerca, frutto di una collaborazione fra due enti istituzionali – il Ministero delle infrastrutture e trasporti e il Dipartimento di neuroscienze, riabilitazione, oftalmologia, genetica e scienze materno-infantili dell’università di Genova – sottolinea come oltre la metà degli autotrasportatori italiani (55%) è a rischio di Osas, e chi già ne soffre presenta un rischio 7 volte maggiore di avere scarse performance lavorative.

COME INTERVENIRE

Il  paziente affetto da apnee notturne presenta alcuni sintomi facilmente identificabili come :

  • forte russamento, 
  • pause respiratorie nel sonno (spesso riferite dal partner);
  • risvegli con sensazione di soffocamento in soggetto russatore (non necessariamente abituale);
  • necessità di urinare frequentemente;
  • eccessiva sudorazione.
  • sonnolenza e sensazione di eccessiva stanchezza diurna;
  • cefalea mattutina;
  • riduzione della concentrazione e dell’attenzione;
  • variazioni dell’umore e alterazioni della personalità;
  • riduzione della destrezza manuale;

Diagnosticare per tempo la malattia può essere fondamentale, se uno o più sintomi sopra elencati sono presenti il primo passo potrebbe essere quello di effettuare un primo test di auto-valutazione chiamato STOP-BANG, esso non sostituisce la diagnosi da parte di un medico competente ma potrebbe darti una prima visione d’insieme.

Il secondo passo è quello di rivolgerti al tuo medico o, cosa meno risaputa, anche al tuo dentista di fiducia. 

L’odontoiatra è sempre più una figura chiave nel contesto diagnostico e terapeutico delle apnee ostruttive del sonno tanto che lo stesso Ministero della Salute ha interpellato una delle principali associazioni di categoria, ossia ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), nella fase di redazione delle Linee guida nazionali per la prevenzione ed il trattamento della Sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSAS), che sono state pubblicate a inizio 2015.

Grazie ad alcuni test totalmente non invasivi, come quiz di autovalutazione e l’utilizzo di registrazioni del sonno (polisonnografia), il tuo dentista è in grado di ottenere i parametri per la valutazione della sindrome delle apnee ostruttive notturne ed intervenire con dispositivi specifici.

Studi  scientifici   internazionali  hanno infatti dimostrato che  i  dispositivi  intraorali (BITE-MAD) specificamente studiati sono  efficaci nel curare le sindromi delle apnee notturne di grado  medio e lieve.

L’OSAS è una malattia con gravi ripercussioni, prevenire ed intervenire tempestivamente è di fondamentale importanza per la tua salute.

 

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